Google vuole mappare la salute umana con i Big Data e cerca 10mila volontari

Google lancia Project Baseline, un progetto della durata di almeno 4 anni in cui 10mila volontari potranno fare da ‘cavia’

ROMA – Cosa succede nel corpo umano quando si passa da un buono stato di salute alla malattia? Processi che, ancora oggi, per certi aspetti, restano sconosciuti alla scienza e alla medicina, ma che la tecnologia – in particolare i Big Data e l’intelligenza artificiale – possono aiutare a capire. A questo scopo Google lancia Project Baseline, un progetto della durata di almeno 4 anni in cui 10mila volontari potranno fare da ‘cavia’ e sottoporsi a un monitoraggio continuo alla scopo di raccogliere dati clinici sulle loro condizioni.

Big Data per mappare la salute umana
Attraverso la grande mole di dati raccolti sarà quindi possibile creare una mappa della salute umana, almeno questo è nelle intenzioni di Google che per il progetto doterà questi 10mila volontari di un smartwtach pensato appositamente per la ricerca di tipo clinico. Lo Study Watch sarà quindi capace di raccogliere le informazioni rilasciate dal corpo nell’arco di tutta la durata del progetto, informazioni che saranno poi associate e incrociate con quelle derivanti delle costanti analisi del sangue, della saliva e del DNA a cui i volontari saranno costantemente sottoposti.

I dati saranno maneggiati solo da Google
Per ciò che riguarda l’aspetto della riservatezza dei dati e della privacy il progetto presenta più di qualche perplessità. Di fatto, Google, ha assicurato attraverso un comunicato che tutte le informazioni verranno processate all’interno delle infrastrutture di Google e immagazzinate sulla piattaforma cloud dell’azienda. Il progetto costituisce un’importante novità anche se nella metà del secolo scorso era già stata lanciata un’iniziativa simile. Le tecnologie di oggi, tuttavia, permettono un monitoraggio diverso dei pazienti e, soprattutto, un’ottimizzazione maggiore dei Big Data raccolti.

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